Può essere racchiusa nei soli numeri la fantastica stagione del MORO?
La risposta è sicuramente NO.
C’è un percorso troppo lungo, bello e romantico che per certi versi porta la mente ed il cuore a non dare la priorità ai numeri.
Ci sono troppi risvolti dietro alla Finale raggiunta e dietro a tutti i risultati personali di Davide e i record polverizzati di Texas Tech.
Il duro lavoro quotidiano, i sacrifici sostenuti, lo scetticismo cosmico generale e la lotta per conquistare ogni centimetro in un mondo così grande e competitivo!
La considerazione che “IL MAESTRO” si è guadagnato in tutti gli Stati Uniti è veramente considerevole: pochi giorni fa Davide è stato intervistato per la quarta volta nella stagione da Kats, uno degli analisti di College Basketball più importanti. Un altro attento osservatore poneva la questione in termini ancora più suggestivi: “forse sarebbe il caso di rivalutare lo scouting europeo sotto nuovi canoni, rimuovendo gli standard attuali in cui si tende a ricercare essenzialmente ali o centri sul mercato del vecchio continente”.

NCAA ELITE 90 AWARD FOR THE 2019 NCAA DIVISION MEN’S BASKETBALL !!

Questo riconoscimento non è stato abbastanza messo in evidenza dal sito www.davidemoretti.it, questa è l’occasione giusta per descriverne i contorni.
Il MORO sta per finire il secondo anno accademico della facoltà di Scienza Umane, da diversi anni la NCAA ha istituito questo riconoscimento per dare valore all’aspetto accademico nell’ambito degli atleti elitari del campionato di Basket maschile di division one: in una graduatoria di voti che va da zero a quattro, questo premio viene riconosciuto all’atleta studente che nella stagione in corso possiede la media di voti più alta. Il GRADE ottenuto da Davide è stato di 3,71, valutazione che lo ha portato ad essere il giocatore di Division One del campionato NCAA di basket maschile Nazionale, più meritevole.

La stagione di BIG XII è stata straordinaria, conclusasi con la vittoria del titolo della stagione regolare, vittoria nella quale la firma del MORO è stata evidente e sottolineata da questi numeri:
18 partite giocate, sempre partendo in quintetto con utilizzo medio di 33,3 minuti per partita. 69/129 dal campo, per un 53,5% che gli vale il quinto posto nella speciale graduatoria di Conference.
Da tre punti 46/86 per il primo posto per percentuale con il 53,5!!
54/58 ai tiri liberi pari al 93,1% ancora alla prima posizione nella BIG XII.
Quindicesimo per assist con 48 totali. Ottavo nel rapporto assist/palle perse con 2,1, e per finire decimo per punti segnati per partita con 13,2!

Se si tengono in considerazione tutte le partite della stagione giocate dai Red Raiders, i numeri vengono leggermente alterati, anche se non cambiano nella sostanza, giusto tenere presente che le 13 partite di prestagione e le 6 giocate nella March Madness sono per ovvi motivi molto disomogenee rispetto al grande livello di competitività di una delle Conference più dure e fisiche della lega.

Su 37 partite la media minuti giocati per partita è stata di 31,6, con una media punti per partita complessiva di 11,6.
95/103 per il 92.2% ai tiri liberi, primo in tutta la nazione. 72/154 per un 46,8% da tre punti. 131/262 per il 50% dal campo. 85 assist a fronte di 50 palle perse per un rapporto di 1,7 e 41 recuperi totali.